Economia: condoni, concordati, eccetera

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Settembre 2018

La Lega e i 5S litigano a proposito della "pace fiscale" che peraltro fa parte del "contratto" di Governo. E' da presumere quindi che troveranno un qualche accordo, ma la tematica è particolarmente delicata e ha a che vedere con l'atteggiamento che il nuovo Governo assumerà a proposito del contrasto all'evasione fiscale. Secondo Lega e M5s la pace fiscale dovrebbe essere una "rottamazione" delle cartelle più incisiva di quelle già introdotte dai Governi Renzi e Gentiloni. Si tratta di condoni applicati agli accertamenti già messi a ruolo, che riguardano cioè contribuenti per i quali lo status di evasore risulta ufficialmente certificato, in alcuni casi anche dopo diversi gradi di giudizio. Non si tratta quindi di contribuenti particolarmente meritevoli di tutela e attenzione. Inoltre, si tratta di crediti la cui riscossione dovrebbe essere pressochè garantita, e quindi non vi sarebbe bisogno di nessun incentivo all'adempimento.
 
Esiste tuttavia una differenza tra l'approccio del Governo gialloverde e di quelli di centrosinistra: mentre i secondi si limitavano a "condonare" sanzioni e interessi, i secondi hanno in mente di ridurre anche il debito di imposta iniziale fin quasi ad azzerarlo in alcuni casi. E' evidente che si tratta di una misura appetibile per certe categorie di contribuenti, elettori soprattutto della Lega, così come non va dimenticato che gran parte dei quadri leghisti sono contabili, ragionieri, commercialisti, ecc., inevitabilmente coinvolti nelle vicissitudini tributarie dei loro clienti. Tuttavia i vantaggi per lo Stato, anche in termini di gettito, sono molto scarsi e i danni molto seri, come sempre in caso di condoni. I 5S resistono dicendo che non vogliono condoni, ma la "pace fiscale" era un condono fin dall'inizio, quindi qualcosa si farà. Il guaio è che su questa materia è difficile che ci sia un'opposizione particolarmente accesa, dato che il copyright in materia di rottamazione delle cartelle esattoriali spetta al centrosinistra.
 
Ma alcuni esponenti della Lega vanno oltre, prospettando un condono relativo anche alle "cassette di sicurezza", cioè al contante. In questo caso il gettito ci sarebbe, ma si tratterebbe sostanzialmente di un "riciclaggio di Stato", come fu definito quando fu irresponsabilmente proposta dal Governo Renzi, costretto poi a fare marcia indietro a furor di popolo dopo che furono trovati in una intercapedine i contanti di Fabrizio Corona. Le organizzazioni criminali andrebbero a nozze, ma è molto improbabile che questa misura venga adottata. Ma le proposte dirompenti non si limitano a queste: sempre la Lega ha proposto di reintrodurre nel processo di accertamento una procedura di concordato discrezionale, affidato cioè al confronto diretto tra contribuente e amministrazione, liberi di definire l'ammontare del debito di imposta.
 
Oggi esiste il ravvedimento operoso che è regolato da una procedura molto rigorosa che esclude discrezionalità e limita il confronto alla discussione su elementi di prova specifici. L'effetto di una tale misura sarebbe quello di determinare disparità di trattamento tra i contribuenti, possibili abusi da parte dell'amministrazione, pressioni sull'amministrazione (a livello gerarchico, politico, ambientale…), e probabile corruzione. Si tornerebbe indietro di una cinquantina di anni. In sostanza, oggi prevale un approccio per cui pagare le tasse dovrebbe essere un optional, in quanto le tasse sarebbero di fatto un abuso dello Stato nei confronti dei cittadini, un approccio molto diffuso in Italia, fortemente propagandato ai tempi dei Governi Berlusconi, condiviso dalla Lega e non contrastato dai 5S, cui negli ultimi tempi della deriva renziana si è uniformato anche il Pd. Non c'è di che essere allegri.
 

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