Gran parte di questi soldi non sono riscuotibili e sono un pretesto per chiedere nuove rottamazioni di tasse
Gran parte di questi soldi non sono riscuotibili e sono un pretesto per chiedere nuove rottamazioni di tasse
Pubblicato sul quotidiano Domani
La proposta parlamentare di introdurre una imposta ordinaria sul patrimonio ha prodotto l’inevitabile (e attesa) reazione di pruderie e perbenismo tributario. Ora, è evidente che non è consigliabile, né prudente, e forse neanche corretto sul piano politico, proporre riforme fiscali di rilievo con un emendamento alla legge di bilancio, tuttavia se questa può essere un’occasione per ragionare, e non esorcizzare il problema, la proposta è benvenuta.
Le agevolazioni fiscali a favore di famiglie e imprese tendono a crescere di anno in anno in tutti i paesi dell’Unione, rendendo sempre più difficile se non velleitario limitarne il numero o abolirne qualcuna fuori dall’ambito di un quadro organico di riforma del sistema impositivo.
L'economista ed ex ministro del Tesoro tratteggia un piano per rendere più equo il sistema fiscale italiano. Oggi tutto il costo del Welfare grava ancora in larga parte sui lavoratori me nel frattempo la distribuzione della ricchezza è cambiata in modo significativo. Il sistema fiscale non è stato sinora al passo con queste evoluzioni, non servono più tasse ma devono essere distribuite meglio
di Mauro Del Corno
Si continua a parlare di riforma fiscale in modo confuso ed improprio. In via di principio, una riforma fiscale è un intervento organico del sistema vigente, disegnato a parità di gettito, con l'obiettivo di razionalizzare il sistema, semplificarlo, renderlo più efficiente, contrastare l'evasione, ecc. Una tale riforma può anche essere realizzata per gradi, ma devono essere chiari fin dall'inizio l'impianto, la tempistica e gli obiettivi economici e finanziari. Non è quello di cui si sta parlando.
Quando l'emergenza sanitaria sarà conclusa il bilancio pubblico italiano dovrà fare i conti con equilibri molto complessi. Da un lato, le spese per investimento dovranno rimanere sostenute se si vuole recuperare e consolidare un auspicabile aumento della crescita economica; dall'altro, le spese correnti (permanenti) relative a settori molto importanti e sacrificati dalle politiche di austerità degli anni passati, come la sanità e l'istruzione, saranno non di poco più elevate di quelle attuali. Tornerà quindi d'attualità la questione dell'evasione fiscale e della sua riduzione.
L’imposta di successione è molto antica: il primo ad introdurla fu Augusto con un’aliquota del 5% che si applicava ai lasciti a favore di persone diverse dalla moglie e dai figli del defunto (che erano esenti), lasciti che a Roma erano molto diffusi e che in certa misura rappresentavano un modo per redistribuire la ricchezza; l’imposta quindi poteva fornire un certo gettito, ma di fatto rappresentava anche un incentivo a mantenere il patrimonio in famiglia. Più tardi Diocleziano, per ragioni di gettito, aumentò l’aliquota al 10% eliminando le esenzioni.
Il ministro Gualtieri nel confermare le intenzioni del Governo in materia di riforma fiscale, ha precisato che essa sarà attuata in tre anni con apposite leggi delega. Ciò significa che la riforma è stata in realtà rinviata per ragioni di costi (15 miliardi almeno se si conferma l'obiettivo che nessuno debba subire un aumento di imposizione, neanche di 50-100 euro l'anno), e anche per le perduranti divisioni nella maggioranza.
Lo studio mostra come uno sviluppo della proposta di riforma dell'Iva già presentata da Nens permetterebbe agevolmente di recuperare gli equilibri di bilancio sollecitati dall'Ue.
Lo studio illustra come una migliore applicazione del meccanismo di "split payment" permettere di incrementare energicamente il recupero di evasione e realizzare un gettito aggiuntivo utile anche per le richieste Ue.
Segnalazione dell'articolo pubblicato dal "Sole 24 Ore" del 21 giugno 2016
L'idea del governo di aumentare il bonus bebè costa all'erario e non risolve i problemi. Meglio sarebbe un complessivo riordino delle misure di sostegno al reddito delle famiglie come quello contenuto nella Riforma Irpef proposta da Nens su questo sito.
Segnalazione dell'articolo pubblicato dal Sole 24 Ore del 15 maggio 2016