"L'evasione? E' un problema politico, il discrimine tra destra e sinistra"

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Ottobre 2017

Pubblicato su Repubblica.it

"Il problema dell'evasione non è un problema tecnico. Certo c'è anche quello, ma è da sempre un problema politico. E' il discrimine tra la destra e la sinistra, che attraverso l'imposizione fiscale può finanziare quel welfare che la destra ha sempre voluto smantellare". Vincenzo Visco, ex ministro delle Finanze, lo dice a chiare lettere. "Ci furono governi che la lotta all'evasione la fecero sul serio. Tra il 1996 e il 2000 furono recuperati quattro punti di Pil. Ora non vedo nulla del genere. Sono sempre i soliti dati quelli che si vedono".

Come fu possibile allora?
"Era chiaro e lo è da tempo che le cose non funzionassero nel sistema fiscale. Si fece la dichiarazione in modo che portò al modello unico e dammo vita al fisco telematico. Più in là introducemmo gli studi di settore, che ora però sono superati. Mettemmo un limite al contante a 1.000 euro, che questo governo ha invece alzato a 3.000. Avevamo creato un sistema che metteva in contatto chiunque avesse rapporti con l'Agenzia delle entrate. Creammo delle maglie da cui era difficile scappare. Ripeto se c'è la volontà politica l'evasione si recupera. I famosi "tesoretti" furono frutto proprio del recupero dell'evasione. Poi arrivò Giulio Tremonti e i governi di destra smantellarono tutto".

Ora al governo però c'è la sinistra di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni premier.
"Guardi quando Renzi salì a Palazzo Chigi gli portai uno studio che elencava tutte le modalità attraverso le quali era possibile un recupero dell'evasione. Delle misure suggerite però, il governo ne scelse e ne attuò solo due, lo split payment, l'obbligo di emissione della fattura per tutti i professionisti, che però è stato fatto in modo che non funzioni. E la reverse charge (un metodo di applicazione dell'Iva che permette il passaggio dell'imposizione fiscale dal venditore all'acquirente). Tutto il resto non venne preso in considerazione e l'evasione continua indisturbata".

Non è quanto sostiene il governo, che spesso annuncia grandi recuperi di evasione fiscale.
"Annunci appunto. Quando si racconta che sono stati recuperati 15 miliardi di evasione fiscale non c'è nulla da festeggiare. Quindici miliardi non sono altro che il recupero ordinario dell'amministrazione finanziaria. Niente di più e niente di meno. La lotta all'evasione non c'è. Solo quando si ridurranno le cifre che l'Istat ci riporta a scadenze prefissate allora si potrà sostenere che l'evasione sta scendendo. Non mi sembra che le cifre siano cambiate di molto negli ultimi anni".

Lei fa accuse molto forti al governo. Come se ci fosse uno spostamento a destra, almeno per quanto riguarda la lotta all'evasione.
"Me ne rendo conto, ma purtroppo Matteo Renzi, almeno sulla questione del recupero dell'evasione fiscale s'è spostato o forse è sempre stato a destra. Non ci crede. E' stata abbndonata una lotta che per anni è stata un segno distintivo della sinistra. Hanno indebolito l'amministrazione finanziaria, hanno aumentato la soglia al contante e hanno fatto un mezzo condono. E' una politica di sinistra questa?".

Il 12 ottobre uscirà un suo nuovo libro Colpevoli d'evasione. Cosa di sarà dentro?
"Sarà una raccolta di tutti gli studi sull'evasione e quale siano le strade per sconfiggerla, sempre che si voglia farlo".

Soltanto una raccolta?
"No. Proporrò anche un metodo, ma è molto tecnico e non glielo racconto, che consentirebbe di estendere la ritenuta alla fonte a tutti i contribuenti". Sarebbe una rivoluzione.

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